RAMACCA
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ramacchesi

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08/06/06  I GIGANTI di RAMACCA







Forestiero, se ti trovi a visitare Ramacca, fai una capatina fino al nuovo cimitero, dove oltre a respirare l’aria silvestre dei pioppi, potrai scorgere, durante le ore pomeridiane,
un'immensa figura di uomo che dorme supino, aspettando chi sa quale divinità per risvegliarlo da quel secolare sonno. Egli ha gli occhi socchiusi, le mani adagiate al petto ed i piedi tesi, come se riposasse dopo una giornata di duro lavoro. Lui !… lui, secondo un’antica legenda paesana, passeggiò, dopo che il Fato decise la sua nascita, per meravigliosi sentieri del mondo antico, quando la bella Circe si possedeva il figlio di Laerte e quando tutto il mondo del tempo passato s’inebriava a vedere nello stretto di mare Scilla e Cariddi la comparsa e scomparsa della fantomatica fata Morgana. E fu proprio allora che questo Gigante dopo aver calpestato il suolo del mondo antico, allora conosciuto, per lunghi anni e spinto dal desiderio di conoscere la bellezza, la pura bellezza della natura e di sentire il richiamo armonioso di questa ammaliatrice fata, arrivò dopo lunghe peripezie in Sicilia. Questi vide, sentì… ed ebbe un tuffo di gioia al cuore. Finalmente aveva appagato il suo fervente sogno! Allora, umilmente, sollevò il capo verso l’azzurro sconfinato cielo e ringraziò il grande e benigno Fato per averlo accontentato. Poi camminò ancora per le nostre campagne sicule, gioendo per tutto quanto di bello incontrava e per tutte le grazie che la nostra isola possedeva: dall’aria pura e profumata al cielo sempre azzurro e terso, dai venti miti ai canti armoniosi degli uccelli e ai profumi di sconfinati campi, tappezzati di mille e mille fiorellini, finché vecchio negli anni ed estasiato da tante bellezze non si addormentò per sempre a Sud-Ovest del centro Ramacchese. Ora è là che dorme ed il suo sonno viene ogni giorno cullato dal lieve frusciare delle fronde dei pioppi e dallo sperduto cinguettio degli uccelli.



Dalla morfologia strana del circondario di Ramacca, sono stati scoperti per caso, dai monti che la circondano, due “Giganti”. Il primo gigante “addormentato” scoperto negli anni sessanta è ancora oggi una spettacolare visione e meta turistica, da vedere durante il tramonto, e si rimane attoniti davanti a questa sembianza dormiente, aspettando chi sa quale evento per il risveglio. Il secondo, scoperto nel 2000, analizzando una foto del panorama di Ramacca.

Scopriamo insieme il secondo gigante, dall’aspetto impressionante e nuovo nella sua figura.

Nell’anno 2000, trovandomi di passaggio a Ramacca volli immortalare il panorama, scattando una foto dalla strada statale Catania Palermo.
Rientrato a Torino portai a sviluppare il rullino della macchina fotografica, e vidi con stupore che ruotando di 90° la foto………

di seguito, il panorama di Ramacca


Cosa si vede?… sulla sinistra Poggio Forca, nella vallata Ramacca e sulla destra la Montagna. Adesso "Girando la foto di 90°"

Il risultato finale, nella foto successiva è questo.

Analizzando il volto ingrandito, si possono evidenziare…..

ecco la foto del gigante guerriero di Ramacca, elaborata al computer.


La mitologia ci narra che agli albori della nascita della Sicilia, questa meravigliosa isola era abitata dai giganti.
L’isola era sotto la protezione di Zeus che ogni giorno dall’alto, si compiaceva della bellezza di questa terra. Un giorno si accorse che essendo così bella e affascinante, mancava nell’isola la presenza femminile e volle mandare una fanciulla bellissima di nome Thaleia (o Etna) per renderla più graziosa alla vista degli dei. Thaleia era ammirata e desiderata dai giganti, in particolare da Kartor (gigante guerriero) che si era invaghito della bella fanciulla a tal punto da suscitare l’ira di Zeus. Il dio volle punire Kartor rendendolo muto, ma Kartor disperato per non poter parlare del suo amore a Thaleia, sfidò Zeus ad un duello ed, armatosi, girovagava nell’isola in cerca del dio per vendicarsi. Zeus, offeso ed indignato dall’ira del mortale, chiese a Marte (dio della guerra) di renderlo inoffensivo. Marte, a questa richiesta, scatenò nell’isola un terremoto ferendo a morte Kartor per poi pietrificarlo disteso con la testa verso l’alto a ridosso di Ramacca. Thaleia dal dolore per la morte di Kartor, chiese alla terra che potesse aprirsi ed inghiottirla. La richiesta fu esaudita, facendo scomparire per sempre questa bellissima fanciulla.
Gli dei, non vedendo la fanciulla e accorgendosi della rabbia dei giganti, la fecero emergere dal sottosuolo sotto forma del vulcano Etna, affinché con le sue lacrime di lava incandescente, potesse piangere per sempre il suo innamorato Kartor, consegnando al mondo due ragazzi gemelli, che furono chiamati Palici (ritornati dal suolo), due laghi d'acqua d’origine vulcanica, poco distanti da Ramacca e Palagonia, in provincia di Catania.

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Giovanni Tornello
www.aksaicultura.net