IGNAZIO SANTAGATI
Ogni uomo affascinato dalla propria terra, sente nell’animo dei sentimenti che lo
portano ad esprimere questo stato d’animo in canti, poesie e testi letterari.
Ramacca è stata ed è ispiratrice di tanti artisti e poeti. Wagner, Strauss, hanno
preso spunti e motivi, con il loro passaggio da Ramacca, per le loro opere, anche
Gabriele D’annunzio, amante della principessa Maria Gravina Cruyllas di Ramacca,
fu ispirato nelle sue opere. A questo punto nasce spontanea una domanda: cosa c’è
a Ramacca per far sprigionare tutta questa arte? Sicuramente qualcosa che aleggia
nell’aria nel contesto della sua popolazione o fascino di un ambiente rassicurante
e tranquillo? Forse il motivo predominante non si saprà mai, ma l’anima si arricchisce
di sentimenti che sprigionano in canti, musica,poesia e pittura. Tanti sono gli artisti
che si sono cimentati, ma i poeti hanno predominato. Gia in tempi molto remoti
si sentivano nell’aria nenie e canti in versi spontanei dei contadini che a cavallo
ritornavano dai campi, scacciando la stanchezza del duro lavoro.
Dopo gli anni settanta Ramacca faceva emergere i suoi poeti grazie a manifestazioni
culturali. Non dimentichiamo che l’emigrazione dal paese di Ramacca, tramite la poesia
fa sognare, rivivere stati d’animo perduti, e un poeta nostalgico del suo paese, come
il poeta Ignazio Santagati ha fatto e farà rivivere emozioni paesane con la sua poesia dialettale ramacchese.
Giovanni Tornello
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25/09/05
Ignazio Santagati nasce a Ramacca (C.T), il 1° gennaio del 1920. Il duro lavoro dei campi era di sostentamento alla famiglia d'Ignazio e alla maggior parte dei ramacchesi, ma non sufficiente per aprire nuove prospettive di benessere a chi voleva sfuggire a una secolare parsimonia. La situazione economica non permise ad Ignazio di continuare gli studi in paese. Dovette lavorare, prima nell’agricoltura e poi nel commercio. Il paese, pur bello di nobili insediamenti, cominciò a spopolarsi dopo la guerra. l’Australia divenne una meta preferita da molti. Ignazio emigrò in questo Continente portandosi delle ampie conoscenze piene di sentimenti. Giunto in Australia la prima via che conobbe fu quella della fabbrica anche se il suo sogno era quello di studiare, ma per sostenersi dovette aspettare gli anni settanta quando finirono i momenti del bisogno dando corpo alle sue ispirazioni profonde, fino allora vaganti nel mare aperto dei ricordi. Incominciò a scrivere poesie ed epigrammi, un po’ per diletto, un po’ per passatempo, un po’ per misurarsi con se stesso, per conoscere la consistenza espressiva dei suoi sentimenti. Ne nacquero piccoli quadri di vita quotidiana, ispirati a vicende umane che ai più passano inosservate, ma che ebbero un loro spessore d'emotività e cadenzarono i passi, leggeri o impacciati, d'ogni essere vivente. Fece leggere le poesie agli amici, le pubblicò con successo su “La pagina letteraria” de “La Fiamma” e d'altri giornali, le inviò a Ramacca per farle conoscere ai paesani. Ottenne apprezzamenti e lodi ovunque. Ignazio Santagati incoraggiato, continuò a scrivere poesie, pubblicando diversi libri di poesie e riscuotendo fama e onorificenze.
Tra le sue opere spiccano:
La via della speranza (1987)
La calata di lu suli (1997)
Rifughi (2002)
Muncibeddu (2004)
SUGNU RAMACCA
Era 'nfeu ma ora na bedda citatina.
vattiata fui cu lu nomu di Ramacca.
me patri fu lu principi Gravina.
Lu prutitturi miu è lu Patriarca.
Non sugnu vecchia, ma di poca ità,
ma sugnu antica ppi unni su nata,
me patri di Palermu da granni cità
si trasfiriu cà 'nta sta cuntrata.
Li figghi mia su tutti farasteri,
ca anu vinutu cà pi travagghiari.
turnari non hannu vulutu chiù arreri,
cà truvaru travagghiu e bonu stari.
La dota mia è, la bedda chiana,
e tutti sti campagni 'ntornu a mia,
uardu muncibeddu a tramuntana.
comu nesci lu suli mi ricria.
Di genti 'mpurtanti sugnu visitata,
pi la muntagna, la sò antichità
prima di CRISTU era abitata,
di uerri distrutta, ma era cità
Sugnu Ramacca, paisi di migranti,
Cu trasi cu nesci, e cu si resta cà,
comu mia, non ci nni su tanti,
cu pigghia lu sapuri di ca non si nni và.
Versione italiana
Ignazio Santagati
Dal libro di poesie “RISUGHI”
2002
SOTTO IL PATROCINIO DEL CONSOLATO GENERALE D’ITALIA IN MELBOURNE
Lodi martedì 3 gennaio 2006, ricevo da Ignazio, Altona north Victoria (Australia), la raccolta di poesie in dialetto Siciliano: "La calata di lu suli".
Grazie Ignazio,
Tuo paisanu
Gianluca Chiarenza
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