FULVIO RAVANETTI
Il miracolo visivo dell’arte di Fulvio Ravanetti si delinea dopo lungo ed entusiasmante peregrinare sugli intricati sentieri della pittura, lasciandosi incantare dai grandi maestri del passato, itinerario suggestivo ed eloquente che prende l'avvio dagli affreschi di Giotto e Pier Della Francesca, per quel linguaggio basato principalmente sulla sintesi plastica e sulla chiara modulazione spaziale, che appare sempre più articolata e distesa e per la luminosità cromatica e quell'espressività caratterizzata dal rigore della stesura prospettica e dalla geometrica e quasi astratta perfezione dei volumi immersi in una luce diffusa e sottile, per giungere poi alle correnti del Novecento, alle avanguardie cubista e futurista, dalle quali attingere le lezioni della forma, semplificata da una fitta trama di rapporti tra linee e piani, abolendo la prospettiva tradizionale e lasciando spazio ad un'intensa emozionalità riflessa da molteplici angolazioni. Influssi, chiaramente avvertibili nella rigorosità del segno e nella purezza del colore, che per Ravanetti rappresenta il mezzo espressivo più efficace, quell'urto convincente che nell'esplosione cromatica suscita armonie e contrasti dove l'occhio, ricercando i complementari, riceve totale appagamento. Queste accensioni cromatiche evidenziano la capacità gestionale dell'artista, decretando il ritmo compositivo dell'opera e la scansione dei piani che, nella sequenza di toni freddi e caldi, determina l'espansione dell'immagine, tentativo di riduzione del volume a superficie piana, tenace ricerca di quella "bidimensionalità" racchiusa in linee essenziali, mediante l'uso di colori puri. E se la nostra percezione visiva capta, ad esempio, l'indietreggiamento sulla tela del blu intenso, avverte al contempo lo spavaldo avanzare del rosso caldo e corposo, fragile e sagace equilibrio che denota perfetta conoscenza tecnica, supportata dalla scrupolosa indagine introspettiva. Nel perpetuo svolgersi di una quotidianità riconoscibile nella gestualità e nello sguardo talvolta malinconico dei personaggi, e' possibile riscontrare l'atto di resistenza nei confronti di una società ispiratrice di falsi modelli ed aleatorie promesse, nel tentativo di non perdere quella capacità d'ascolto, quel dialogo costruito faticosamente, contatto determinante con la realtà esterna. Le figure, spesso rappresentate a tutto campo, vertono intensamente alla comunicazione, protese al colloquio con l'ipotetico osservatore, al quale consegnare il proprio messaggio, affidandosi completamente alla sua vista e prendendone contemporaneamente possesso, escludendo fatalmente ogni possibilità di finzione, momento di verità per eccellenza. La sintesi deliberata di semplicità e purezza raggiunge punte altissime d'espressività, emozionalità vibrante di sentimenti e sensazioni. E se il colore e' sentimento, il sentimento e' la dimensione del colore.
sito di Fulvio
arriva il circo...............................il violone innamorato
pescatori di desideri.....................il saluto
orizzonte rosso............................Atlantico Arcachon prime luci
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